CFD
Salubrità dell’aria indoor:
il modello Saecon per calcolare il rischio di contagio
Ricambi frequenti e ventilazione corretta i migliori strumenti per tutelarsi
La valutazione della probabilità di contagio al fine di minimizzare la diffusione del Coronavirus è stata ed è tutt’oggi oggetto di continui e approfonditi studi.
Anche Saecon non è rimasta a guardare. Forte delle proprie conoscenze ed esperienze, ha applicato gli strumenti da sempre utilizzati per le analisi della ventilazione nei locali chiusi allo studio della diffusione della carica virale in un qualunque ambiente, sia questo un ufficio, un’unità produttiva, un’aula scolastica o un open-space di un istituto di credito. Ne è nato un modello che consente di calcolare la probabilità di contagio all’interno di un ambiente dove si dà per assodato la presenza dell’agente contaminante, in questo caso il virus SARS-CoV-2.
Proprio di questi giorni, data la crescente attenzione alla propagazione delle particelle virali per via aerea, la notizia sui media dello sviluppo di strumenti simili. Abbiamo confrontato il nostro modello con quello elaborato dal gruppo di lavoro dell’Università di Cassino (ITALIA) guidato dal professor Giorgio Buonanno in collaborazione con la Queensland University of Technology di Brisbane e la The City University of New York (oggetto di recenti pubblicazioni) e abbiamo riscontrato che la strada percorsa è la stessa e porta ad affermare che la corretta ventilazione e l’attenzione ai ricambi d’aria rappresentano due fattori imprescindibili per diminuire la diffusione del virus.
Come funziona il modello
Si prende in esame un dato ambiente, di cui si conoscono i volumi e i parametri di funzionamento degli impianti. Le prestazioni dell’impianto di ventilazione vengono valutate in termini di ricambi d’aria di rinnovo per ora (Air Changes per Hour – «ACH»): a titolo di esempio, considerato un generico ambiente chiuso, si hanno 2 ACH quando l’impianto fornisce una quantità d’aria di rinnovo pari a 2 volte il volume dell’ambiente stesso in 60 minuti.
Si assume che ci sia una persona contagiata all’interno di questa stanza e, inserendo i parametri di ventilazione nel modello matematico, si determina la probabilità di contagio per via aerea a cui i soggetti sani sono esposti, in funzione del loro tempo di permanenza nell’ambiente.
Quali sono i benefici di un’analisi di questo tipo?
Avere a disposizione un simile strumento consente di porre in atto azioni di contenimento avvalorate da dati scientifici. Rende possibile valutare quante persone possono condividere un ambiente e per quanto tempo senza che la percentuale di rischio di contagio raggiunga soglie rosse, magari intervenendo sul settaggio degli impianti di ventilazione valutandone costi/benefici.
A questo tipo di analisi si può poi abbinare un ulteriore approfondimento con la simulazione CFD per meglio studiare i movimenti dell’aria all’interno dello spazio (come già trattato in un precedente articolo).
Avere a disposizione un simile strumento consente di porre in atto azioni di contenimento avvalorate da dati scientifici. Rende possibile valutare quante persone possono condividere un ambiente e per quanto tempo senza che la percentuale di rischio di contagio raggiunga soglie rosse, magari intervenendo sul settaggio degli impianti di ventilazione valutandone costi/benefici.
A questo tipo di analisi si può poi abbinare un ulteriore approfondimento con la simulazione CFD per meglio studiare i movimenti dell’aria all’interno dello spazio (come già trattato in un precedente articolo).
Solo il Covid-19 fa paura?
Un modello di questo tipo è stato sviluppato per far fronte a un’emergenza, che non deve però portare a sottovalutarne l’essenzialità. Questo studio trova infatti ragione di esistere per valutare la salubrità dell’aria indoor indipendente dal Covid-19. Basti pensare alla diffusione di un banale raffreddore tra colleghi che condividono un ufficio di una manciata di mq per un’intera giornata lavorativa.
Appare sempre più chiaro che gran parte della qualità della nostra vita è direttamente legabile alla qualità dell’aria che respiriamo non solo all’aperto, ma anche negli ambienti lavorativi, formativi e nei quali trascorriamo il nostro tempo libero, dalla palestra alla sala del cinema.